Un enorme equivoco: le sgangherate previsioni sull’ebook (seconda parte)

Nella prima parte di questo post ho elencato una lunga serie di previsioni sballate sugli ebook, fatte in questi mesi e anni. Previsioni che mettono un po’ in dubbio la capacità di analisi di tanti guru del settore. In questi giorni mi sembra sia passato un po’ inosservato un dato relativo al fattore “F” e, di conseguenza, al fattore “T”.

IL FATTORE “F”.  Dove la “F” sta per “Fire”. È notizia di qualche giorno fa, infatti, che il lancio sul mercato USA del nuovo Kindle Fire ha messo in seria difficoltà le vendite del fratello maggiore. Il Kindle Fire si differenzia dal Kindle classico per il fatto di offrire anche connettività internet, email, etc. Mentre il Kindle ti permette solo di leggere ebook, il Kindle Fire è di fatto un tablet che può servire anche come ereader. E qui entra in gioco il fattore “T”, ovvero il tempo. È chiaro a tutti che il tempo per la lettura è un tempo lungo e che richiede concentrazione; ben diverso, per esempio, da quello che si dedica all’ascolto di una canzone in mp3. Il tempo per la lettura è sottratto ad altri tipi di impiego del tempo libero (fare una passeggiata, guardare la televisione, andare a una mostra, controllare la posta elettronica, leggere un giornale, etc.). Ora, il fatto che sempre più persone scelgano un tablet invece di un e-reader come device da utilizzare per la lettura degli ebook comporta il serio rischio che la lettura di ebook dovrà subire un’agguerrita concorrenza da parte di altri tipi di impiego del tempo: leggere l’email, twittare, consultare un blog, etc.

Più di un indizio supporterebbe questa ipotesi. Secondo una ricerca inglese dell’aprile 2011 solo il 25% degli utenti Ipad lo utilizza per leggere libri; secondo una ricerca Nielsen del novembre 2011 il 40% degli utenti di tablet lo utilizza per leggere “Books/Magazines”. La ricerca non lo specifica, ma immagino che quel 40% si possa suddividere grosso modo a metà e e troveremmo quindi conferma del primo dato.  Nel caso, si tratterebbe di un cambiamento non da poco. Il successo del nuovo Kindle Fire di Amazon potrebbe paradossalmente portare molti utenti a ritenere che il tablet non sia poi lo strumento migliore per la lettura di un libro, perché distrae troppo. La lettura di un libro richiede concentrazione e la possibilità di dedicarci un tempo esclusivo. Se il tablet si imporrà come device prioritario c’è la possibilità che la lettura di ebook si ridurrà ad essere un’attività marginale.

I VANTAGGI DELL’EBOOK: AI CONFINI DELLA REALTA’. In generale, la mia sensazione è che ci siano attori economicamente forti e molto interessati allo sviluppo dell’ebook che stanno cercando di imporre il libro elettronico come nuovo standard, al di là dei suoi effettivi benefici per il lettore. Da più parti si cerca di far credere che la rivoluzione sia già compiuta, il sorpasso sulla carta stampata già raggiunto e che il libro di carta sia una cosa da vecchi nostalgici (nonostante i dati che ho citato all’inizio dicano che l’ebook sia in realtà un fenomeno ancora marginale). Io credo che l’ebook abbia dei vantaggi effettivi: può rendere disponibili testi non più reperibili su carta (a patto, però, che gli editori digitalizzino il loro catalogo, attività costosa e non alla portata di tutti), facilita l’accesso a libri in lingua originale e, sopratutto, rende possibile la ricerca intratestuale. Le tesi a supporto dell’ebook, però, sono invece generalmente del tutto assurde. Si sente dire, per esempio, che “con gli ebook finalmente non avremo più le nostre librerie di casa piene di libri”. Ora, a parte il fatto che in Italia più della metà della popolazione non legge nemmeno un libro all’anno, ma poi da quando in qua avere dei libri sulle mensole è diventato un fastidio?

Si dice poi che, grazie all’ebook, ti puoi portare in giro 1.400 libri in pochi grammi di device. Anche qui, al di là della considerazione di cui sopra (più della metà degli italiani non legge), ma chi dice queste cose lo sa quanto tempo ci vuole per leggere 1.400 libri? A un forte lettore servirebbero circa 114 anni. A un lettore medio non sarebbero sufficienti due secoli. Come se non bastasse, secondo una ricerca del 2010  il tempo necessario a leggere un testo su supporto elettronico (Kindle o ipad) è tra il 10% e il 25% superiore alla lettura su carta.

PARA-GURI E UFFICI STAMPA. In conclusione, non so cosa ne sarà dell’ebook e del libro di carta. Immagino che per alcuni utilizzi il libro elettronico si affermerà come lo strumento più comodo, mentre il libro di carta resterà probabilmente il supporto prevalente ancora per molti e molti anni. Si sta comunque creando quello che alcuni chiamano “meticciato editoriale“: la convivenza e, magari, complementarietà tra le due tecnologie. Ma proprio perché il mondo editoriale è complesso, variegato e articolato, stiamo attenti alle semplificazioni dei guru e di alcuni commercianti di ebook che forse hanno troppa fretta di monetizzare gli investimenti in campagne marketing, piattaforme web ed efficienti uffici stampa.

twitter: @gecaspa

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5 commenti

  • geronimus 28 Marzo 2012  

    L’unico motivo reale, legato al fastidio di avere librerie piene, personalmente è quello dello spostamento delle stesse (trasloco, ristrutturazione) 😀

    detto questo, confermo la necessità di più tempo per la lettura di libri su e-reader (quelli veri, e-ink. gli altri non li considero e-reader più di quanto non lo sia uno smartphone) ed aggiungerei lo svantaggio dell’ebook – spero temporaneo – legato alle difficoltà legali di condivisione dei libri acquistati…

  • geca industrie grafiche 28 Marzo 2012  

    Concordo sul discorso trasloco… (anche se è molto peggio inscatolare stoviglie e accessori per la cucina! 😉 ). Quello della condivisione rimane un problema sul tappeto. Così come quello della conservazione. Oggi è affidata un po’ al caso, un po’ al tipo di supporto che si utilizza e un po’ all’accortezza dell’utente. La domanda è: come faccio ad essere sicuro che tra dieci/vent’anni riuscirò ancora a leggere/recuperare l’ebook che ho acquistato?

  • Francesco (@il_letterino) 29 Marzo 2012  

    SINTESI DEL LUNGO COMMENTO: Nella trappola della sgangheratezza delle previsioni in questa seconda parte ci siete finiti anche voi. Il che dimostra:
    1- siamo tutti fallibili oltre che parziali
    2- in questa fase transitoria parlare di numeri è dannoso oltre che inutile
    3- fare le liste dei pro e dei contro è utile per conoscenza, non per decidere da che parte stare.
    Insomma dovremmo semplicemente limitarci a usare, vivere, integrare le nuove tecnologie nelle nostre vite, senza pregiudizi sbilanciati da nessun lato, senza paura, e vedere di nascosto l’effetto che fa.

    LUNGO COMMENTO:
    Stavolta devo dissentire da più o meno tutto.
    Intanto su aNobii è pieno di gente che ha letto più di 1400 libri e non mi sembrano ultracentenari. Infatti un lettore forte, da 50-80 libri l’anno, per leggerne 1400 ci impiega 20-30 anni, che è già più umano, anzi, è anche un obiettivo desiderabile 🙂
    Ma questo è solo un chiarimento, non è il punto fondamentale sulla questione della capienza. Il punto è che la capienza garantisce disponibilità. Per esempio, posso portarmi 1 (uno) ereader in vacanza senza il dramma di dover scegliere in partenza quali libri leggerò, ma potendolo decidere sul momento fra TUTTI i libri della mia collezione. Alla fine della vacanza ne avrò letto soltanto uno, ma vuoi mettere la libertà di averlo scelto nella sensazione del momento, invece che esserci costretto per una scelta fatta mentre si impacchettava la valigia? La lettura è un piacere, se non assecondiamo questi capricci, che piacere è? 🙂

    Certo una previsione sulle possibilità commerciali future dell’editoria digitale non si può basare sui capricci e gli slogan da campagna pubblicitaria (che vanno fatti dopo). A questo scopo è già più utile la riflessione sulla velocità di lettura. Ma anche qui, la ricerca citata è dichiaratamente inutile. Sono andato a ravanare per cercare la ricerca originale (di quasi 2 anni fa): http://www.useit.com/alertbox/ipad-kindle-reading.html Dice che il campione era assolutamente non statistico, e che i dati risultati sono troppo variabili per trarne delle conclusioni. E in effetti sono dati parecchio strani. Io per esempio da gennaio di quest’anno ho letto 8 ebook (saggi e romanzi). Quando mai m’era successo di riuscire a leggere 8 libri in 3 mesi! Mentre ho quattro libri di carta (biografie e romanzi) ancora non terminati che giacciono da mesi sul comodino.
    Quindi se pure la velocità di lettura delle pagine rallentasse, almeno nel mio caso, non ha rallentato la mia “forza” di lettore, anzi ne sono uscito rinvigorito. E’ il mio caso. Sarebbe utile farci una ricerca più approfondita.
    Gli ebook potrebbero anche cambiarci le abitudini. Chi l’ha detto che la lettura deve essere un’impegno di tot ore consecutive? Magari tanti lettori oggi deboli potrebbero rafforzarsi scoprendo che si può leggere un libro anche nelle pause di un quarto d’ora, o mezzora prima di andare a dormire (cosa che magari oggi lo scoraggerebbe, nel doversi trascinare dietro un libro fisico, o più d’uno). Se le cose stessero così, la velocità di lettura diventerebbe totalmente ininfluente.

    Il ragionamento sul fattore F/T mi sembra quantomeno prematuro. Non sappiamo ancora se gli ereader soppianteranno i libri, e già volete soppiantare gli ereader con i tablet? 🙂
    Non vi fidavate delle statistiche di Amazon nel primo post, e ora invece vi fidate del fatto che venda più Fire che Kindle normali? Mi sembra un dato campato in aria. Chi compra il Kindle Fire lo fa per comprare un tablet. Qualunque lettore “forte” (che quindi oltre ad aver fortemente letto libri ha anche fortemente letto testi che illustrano le differenze fra tablet LCD e ereader a inchiostro elettronico) non compra il tablet solo per leggere e poi scopre che ci può fare altro: compra il tablet per fare altro, e in più ci legge.

  • geca industrie grafiche 30 Marzo 2012  

    @il_letterino
    – Commento sintetico alla SINTESI DEL LUNGO COMMENTO:
    1) assolutamente d’accordo, siamo tutti fallibili e di parte;
    2) parlare di numeri: dannoso non credo. A volte però può servire per dare un peso alle cose, cercando di sfuggire ai pregiudizi (ma non è detto che ci si riesca);
    3) io non sto da una parte o dall’altra: mi sono limitato a segnalare le esagerazioni di una “narrazione” (direbbe qualcuno) che mi pare distorca un po’ la realtà delle cose. Detto questo, non ho assolutamente nulla contro gli ebook. Anzi, come cercherò di argomentare dopo, una maggiore diffusione degli ebook potrebbe avere notevoli effetti positivi sul nostro business, che è la stampa di libri di carta (sembra una contraddizione, ma poi la spiegherò).

    Infine, concordo sul fatto che dovremmo usare, integrare e vivere le tecnologie senza paure. Ma, aggiungo, senza nemmeno l’ansia di uccidere la carta che hanno alcuni.

    – Commento lungo al LUNGO COMMENTO:
    Ok, 1400 libri si possono leggere anche in 20 anni. Ma ci siamo capiti. Tra l’altro, tra 20 anni quale sarà lo standard per la lettura degli ebook? Gli epub saranno ancora fruibili dai device del futuro? E il formato propietario di Amazon? E Amazon esisterà ancora? Per quanto riguarda la capienza che garantisce disponibilità e libertà di scelta, hai ragione. E’ un punto a favore dell’ebook, ma non mi pare un vantaggio così straordinario. Però può tranquillamente essere una mia percezione sbagliata. O può essere che sia un piccolo vantaggio, ma sufficiente a spingere per un cambio di tecnologia. Personalmente, ritengo molto più “rivoluzionari” i tre vantaggi che ho segnlato nel post (accesso a libri fuori catalogo, accesso ai libri in lingua originale, ricerca intratestuale).

    Per quanto riguarda la velocità di lettura, concordo che non è un argomento così fondamentale ed è molto soggettivo, come dimostra il tuo caso. Può essere addirittura che la nuova tecnologia spinga lettori deboli a leggere di più, e quindi chissenefrega della velocità di lettura.

    Per quanto riguarda le abitudini, sono quasi certo che la diffusione dell’ebook cambierà le modalità di fruizione. Potrebbe avere persino ripercussioni sulle modalità di scrittura e sulla struttura dei testi. Potrebbe per esempio succedere che alcuni generi letterari oggi poco diffusi – come il racconto o la poesia – tornino in auge grazie al fatto di essere testi più brevi di un romanzo e quindi più adatti al nuovo supporto.

    Infine, non so se il tablet soppianterà l’ereader. Non volevo unirmi alla fila dei guru. E i dati che ho citato al riguardo non sono di Amazon, ma di Digitime 😉 (anche se, ad essere onesti, per quanto mi riguarda potrebbero avere ancora meno credibilità di quelli di Amazon…). Volevo solo sottolineare un rischio: se l’esperienza di lettura con un kindle è soddisfacente, lo stesso non mi sembra si possa dire per i tablet. C’è il problema dello schermo (che probabilmente si risolverà), ma soprattutto quello dell’attenzione. Quando si legge serve concentrazione. E la concentrazione è difficile da mantenere se sul supporto su cui sto leggendo arrivano segnalazioni di email, tweet, sms, etc. E se l’esperienza di lettura diventa fortemente insoddisfacente, c’è il rischio che io abbandoni quel supporto oppure quell’attività, il che sarebbe un peccato. E’ chiaro poi che se le abitudini cambiano a tal punto che “leggere” si trasforma in un’attività che faccio tra l’invio di una email e la scrittura di un tweet, beh, allora quella per me non è più lettura.

    Per concludere: perché la diffusione dell’ebook dovrebbe portare vantaggi a uno stampatore come Geca? La risposta è: perché contribuirà a far abbassare le tirature dei libri di carta. Geca è molto (molto!) competitiva sulle tirature medio/basse (diciamo, semplificando, da 500 a 10.000 copie). Sopra tale tiratura esistono oggi aziende con impianti produttivi differenti dai nostri e che garantiscono una maggiore efficienza di costi. Se le tirature si abbassano, saremo in grado di stampare molti titoli che oggi vengono stampati altrove.

    Quindi, come vedi, non ho nulla contro l’ebook. Ho invece molto contro quelli che sognano un mondo senza libri di carta.