Le Fiere del Libro in Italia: un elenco aggiornato

Come già  fatto l’anno scorso, Geca ha elaborato un elenco di tutte le fiere del libro organizzate in Italia. L’elenco riporta il nome della fiera, la città, la data prevista, il sito internet e i riferimenti utili per contattare l’organizzazione. L’elenco è in costante aggiornamento. Chiunque noti delle mancanze o delle inesattezze può scriverci a info@xquote.it. Elenco delle fiere del libro 2012 (aggiornamento: 01/08/2012)

È sorprendente scoprire il numero di fiere del libro organizzate ogni anno in Italia. Sorprende perché, visti i dati sulla lettura nel nostro Paese, uno si aspetterebbe un panorama meno ricco.

O forse ha ragione chi si chiede se sia proprio vero che in Italia non si legge. In effetti, nel 2001 gli italiani che dichiaravano di aver letto almeno un libro erano 22.575.000; dieci anni dopo, nel 2011, il numero è salito a 25.917.000 (elaborazione Aie su dati Istat, citati qui). Si tratta di 3.342.000 lettori in più (in percentuale sulla popolazione, i lettori passano dal 40,9% al 45,3%).

Ecco a voi la formidabile guida per editori felici

Oggi inizia il Salone del Libro di Torino 2012 e noi siamo finalmente in grado di svelarvi la formidabile guida per editori felici! Tra le sue pagine potrete finalmente scoprire il segreto del successo di Frank J. Pilgrim e Gees Van der Buch. Cliccate sull’anteprima e iniziate a sfogliare!

P.S.: se siete utenti di prodotti tipo iPad, per poter leggere con agio la guida è decisamente consigliato cliccare qui per scaricare un caro vecchio buon PDF.

#giornatamondialedellibro

Stavo facendo il mio solito giro al reparto finishing e mi sono imbattuto in alcuni bancali di libri pronti per l’imballo e la consegna. Avevo con me il telefono e ho fatto un paio di foto. Mi sembrava un bel modo di ricordare che oggi è la #giornatamondialedellibro.

La copertina perfetta

The Book Cover ArchiveEsiste la copertina perfetta? E quanto una bella copertina riesce a far essere sexy un libro? Da quasi tre mesi affaritaliani.it sta conducendo un’inchiesta sulle copertine dei libri. Lo spunto è stato un blog, creato da una libraia in cui vengono segnalati libri con copertine molto simili, se non praticamente identiche. Affari Italiani ha quindi pensato di intervistare grafici e art director di alcune case editrici italiane per indagare le nuove tendenze nel mondo delle copertine dei libri. Si possono trovare molti spunti interessanti.

In realtà, frequentando le librerie è facile notare come tra gli editori esistano sensibilità diverse in merito alla grafica, ai materiali, alle scelte iconografiche . La copertina dovrebbe assolvere a tre compiti: farsi notare dal lettore, comunicare l’essenza del libro, contribuire all’identità dell’editore e/o della collana.

Dal nostro osservatorio di stampatori stiamo notando alcune tendenze, in alcuni casi da noi stessi incentivate. La più evidente è l’uso sempre più frequente di carte naturali. Per anni ha prevalso (e in realtà continua a essere così) la copertina su carta patinata plastificata, che  assicura protezione contro l’usura e gli sporchi.  Ma, forse, quella sottilissima pellicola di plastica comincia a essere percepita come un elemento di “separazione” tra la carta e i polpastrelli del lettore, oltre a costituire un ostacolo alla totale biodegradabilità dell’oggetto libro. Senza contare che, di questi tempi con l’ebook là fuori, aumentano ogni giorno quelli che, oltre a leggerli, i libri li vogliono anche annusare, e la plastificazione toglie un po’ di quel profumo di stampa tanto amato. Spesso mi capita di avere tra le mani libri con copertine graficamente molto belle, con illustrazioni di qualità e pensare che se fossero state stampate su carta naturale avrebbero guadagnato in bellezza, eleganza e “sensualità”.

Fino a un paio di anni fa erano pochi gli editori ad aver fatto una precisa scelta a favore delle carte naturali. Tra i più noti, senz’altro SellerioAdelphi, Guanda e Neri Pozza. Oggi invece aumentano di giorno in giorno le case editrici che optano per le carte usomano. Isbn Edizioni ha scelto, fin dal suo minimalista inizio, un’elegante carta marcata (e, tra l’altro, recentemente ha lanciato su twitter l’hashtag #bellecopertine con tanto di storify, invitando gli utenti a segnalare copertine ben riuscite). L’editore Zero91 è passato, anche grazie a un accurato lavoro di selezione fatto insieme a Geca, a una carta naturale particolarmente bella e con un’eccellente resa di stampa. Ultima arrivata anche Mondadori con il restyling della collana SIS e la nuova collana low cost Le libellule. Ma ci sono anche alcuni titoli Feltrinelli (per esempio questo,  questo o questo), di Einaudi (per esempio questo), i titoli della collana Vintage di Bompiani e dei miniMARCOS di Marcos y Marcos. Oltre, ovviamente, ai tanti altri esempi che sarebbe lungo elencare qui.

Da un punto di vista tecnico, va poi detto che l’utilizzo di carte naturali rappresenta una difficoltà in più per lo stampatore, ma anche una sfida stimolante. La plastificazione tende infatti a “nascondere” alcuni difetti di stampa, mentre le carte usomano esaltano la qualità e la tecnica di stampa. Quando si ha a che fare con queste carte, quindi, bisogna essere degli stampatori attenti al dettaglio e tecnicamente ben preparati.

Per concludere, vi segnalo un bellissimo progetto ideato da due designer. Si chiama The Book Cover Archive e raccoglie un ricco archivio di copertine di libri (tra cui alcune molto belle). Sicuramente una fonte di ispirazione per art director e designer.

twitter: @gecaspa

Foto: particolare da The Book Cover Archive

I lettori opportunisti, tra ebook e carta

Il dato è questo: gli ebook rappresentano in USA e UK circa il 6% della quota del mercato “libri” (fonte O’Reilly, scaricabile gratuitamente qui con registrazione), ma il 20% di americani e inglesi ha acquistato almeno un ebook.  In Italia, fatte le debite proporzioni, la situazione è simile: la quota di mercato del libro elettronico è ferma allo 0,1-0,2%, mentre coloro che hanno acquistato almeno un ebook nel 2011 sono l’1,1%.

Cosa significano questi dati? Non è facile dare una risposta. Una logica deduzione è questa: sembrerebbe che molti di coloro che comprano ebook continuino a comprare (e in misura maggiore) libri di carta. Sicuramente gioca un ruolo la novità rappresentata dallo strumento. Può darsi, per esempio, che molte persone spinte dalla curiosità abbiano provato l’esperienza di leggere un ebook e poi siano tornate (temporaneamente o definitivamente?) ai libri di carta.

Oppure, come penso io, è la spia di un utilizzo maturo del nuovo strumento. La mia sensazione è cioè che i lettori (quelli in carne e ossa) non facciano un “salto” da un paradigma all’altro. Non c’è un “passaggio all’ebook”, piuttosto si affianca alla lettura del libro su carta (che tutti i dati confermano rimanere di gran lunga prevalente) la lettura di ebook sui diversi device (tablet, pc, ereader, smart phone).

Sempre restando nell’ambito delle ipotesi indimostrabili, mi sto formando la convinzione che  i lettori acquisiranno un sano comportamento “opportunista”, scegliendo di volta in volta quale sia il supporto più adatto alle proprie letture, senza essere guidati nella scelta dal sacro fuoco della novità tecnologica. Non tutte le letture sono giudicate adatte al supporto elettronico e, di contro, alcune letture possano essere fatte senza alcun problema tramite ebook. Sarà questo il comportamento dei lettori dei prossimi anni?

twitter: @gecaspa

Foto: Flickr