Pubblichiamo in versione integrale il nostro racconto apparso sul volume “Gli editori si raccontano”. Il libro – ideato e progettato da Geca – è stato presentato in occasione della seconda edizione di “Un Libro a Milano”, Salone della piccola e media editoria indipendente, svoltosi nel capoluogo lombardo dal 26 al 28 novembre 2010.
Cronache dall’Era della Conoscenza Mutevole
In una torrida mattina del marzo 2179, al principio di una primavera straordinariamente calda, i tre reietti si fecero strada tra i detriti appuntiti che ostruivano la via di accesso, per entrare dove mai avrebbero immaginato di potersi un giorno trovare.
Da oltre centocinquant’anni la civiltà della stampa era stata soppiantata dall’Era della Conoscenza Mutevole. Con il pretesto della lotta ai fondamentalismi, che utilizzavano i libri come strumento di proselitismo, il Ministero della Verità Variabile aveva dichiarato fuori legge la stampa.
Tutti gli impianti tipografici vennero distrutti, dati alle fiamme o smontati pezzo per pezzo durante rituali collettivi di estrema violenza, ma fortemente liberatori, detti resetting.
La filosofia che ispirava il nuovo credo era semplice: non esistono verità immutabili; tutto può essere continuamente riscritto e modificato. Al principio il nuovo regime venne salutato dalla popolazione con sollievo: la pretesa dei gruppi ortodossi di possedere e tramandare la Verità Assoluta aveva gettato nel caos le città e provocato numerosi focolai di guerriglia. Ma con il passare dei decenni, alcuni iniziarono a dubitare di un sistema che aveva eliminato ogni possibilità di fissare un concetto, una storia, una scoperta e permetteva di manipolare qualsiasi informazione. Questa facoltà, inizialmente alla portata di tutti, via via che la nuova burocrazia al potere si rafforzava, era andata a concentrarsi nelle mani di un gruppo ristretto di spietati oligarchi. Questi, insediatisi al vertice del potentissimo Ministero della Verità Variabile, erano in grado di stravolgere la biografia di una persona, far accadere avvenimenti mai verificatisi o eliminare il ricordo di eventi reali. Il concetto stesso di “memoria” era ormai qualcosa di difficilmente comprensibile.
Così, sotto il sole di quel marzo accecante, tre dissidenti cacciati dalla città per aver chiesto di rendere immodificabile il proprio profilo anagrafico, giunsero davanti a quello strano edificio e decisero di entrare. Dovettero attingere ai ricordi tramandati dai loro padri per capire dove si trovavano: una tipografia vecchia di duecento anni, in perfetto stato, miracolosamente scampata ai resetting. In questo luogo, denominato “Geca”, un tempo si producevano i famosi libri, oggetti in grado di contenere le infinite passioni degli uomini. Fatti di un materiale leggerissimo e biodegradabile, potevano essere utilizzati senza alimentazione elettrica, plugin o password.
Al cospetto di quel nuovo mondo, i tre decisero che avrebbero iniziato l’attività di stampa clandestina per sfidare il tabù più inimmaginabile nell’Era della Conoscenza Mutevole: fissare un concetto su carta una volta per tutte, che rimarrà immutato come un dono inatteso per le generazioni future.
2010- Luigi Bechini .Siamo in un convento, nel Medioevo. Frate Gaetano è alle prese con un “coso” che non sa far funzionare. Decide allora di chiamare l’help desk interno, per farsi dare delucidazioni in merito all’utilizzo di un nuovo strumento tecnologico che rischia di rendere obsoleti persino i rotoli di pergamena: il libro.
Dalla Norvegia, un video esilarante. Doppiato in italiano.
L’8 ottobre, alla Fiera del libro di Francoforte, i Mulini a Vento (instar libri, iperborea, marcos y marcos, minimum fax, nottetempo, voland) hanno organizzato un incontro tra editori indipendenti italiani e alcuni importanti editori europei.
Ne è nato un interessante dibattito durante il quale è stato possibile confrontare i risultati delle diverse leggi emanate negli altri stati. In particolare, tutti hanno sottolineato i benefici che la cultura e la “bibliodiversità” hanno ricevuto dalle leggi che prevedono il prezzo fisso.
Per un resoconto più dettagliato, guardate qui.
Ne avevamo parlato qualche post fa. Ora la legge sul prezzo del libro approda al Senato. Un gruppo di editori indipendenti, che si è battezzato “I mulini a vento”, ha lanciato un appello in cui si chiede la modifica del testo già approvato alla Camera. La legge, così com’è ora, rischia di rappresentare un colpo mortale per moltissimi editori e librerie indipendenti, dal momento che lascia ampio diritto di sconto. Come si sa, gli unici in grado di fare forti sconti per lunghi periodo sono le grandi catene librarie e i grandi gruppi editoriali, che rischiano quindi di mangiarsi i piccoli.
Contro questa eventualità, i mulini a vento lanciano alcune proposte di modifica, molto concrete e molto sensate, che potete leggere in dettaglio nel loro appello.
Postilla: quello condannato a soccombere era Don Chisciotte, non i mulini a vento.
La questione “ebook” non coinvolge solo gli utenti e l’esperienza di lettura. Porta con sè numerose questioni, legate ai sistemi produttivi, ai canali distributivi e al riconoscimento dei diritti per gli autori.
In questo interessante post pubblicato sul blog Lipperatura, è possibile approfondire alcune tesi e punti di vista, anche grazie al ricco commentario prodotto da scrittori e operatori di settore.