Ricordate com’era la nostra vita quando non esisteva il Web? Come lavoravamo, come viaggiavamo, come ci informavamo, come ci tenevamo in contatto con amici e parenti? La prima pagina web della storia venne pubblicata il 6 agosto del 1991, trasformando Internet da strumento per addetti ai lavori a media di massa. Il calendario Geca 2011 vuole celebrare i vent’anni del Web domandandosi in quali modi l’avvento della Rete abbia cambiato le nostre abitudini e il nostro stile di vita. Dai voli low cost ai social network, dall’email all’e-commerce passando per l’informazione on line, è difficile individuare un ambito della nostra vita che non sia stato trasformato – se non completamente stravolto – da questa incredibile rivoluzione tecnologica e culturale. Una trasformazione che ha probabilmente reso migliore la nostra quotidianità, ma che nasconde anche alcune insidie. Come ogni anno, lasciamo alla potenza evocativa delle immagini il compito di narrare questa storia: dodici fotografie scattate da dodici diversi fotografi provenienti da tutto il mondo, che hanno deciso di partecipare a questo racconto a più voci. In attesa della prossima rivoluzione tecnologica che, senza che nessuno possa prevederla, stravolgerà nuovamente le nostre vite.
Cosa rende possibile la società? Attorno a questo interrogativo da quasi due secoli si sviluppa il pensiero di sociologi e antropologi. A dispetto di alcuni luoghi comuni, infatti, individualismo e insofferenza verso i vincoli imposti dai legami sociali non ci impediscono di condividere con gli altri la maggior parte della nostra vita. Insieme agli altri lavoriamo, passiamo il nostro tempo libero, affrontiamo piccole e grandi battaglie, ci emozioniamo, raggiungiamo obiettivi. Il calendario Geca 2010 vuole parlare di questo. Lo facciamo attraverso dodici storie che toccano aspetti molto diversi dello “stare insieme”: dall’amore di un padre per la propria figlia (e viceversa) all’abbraccio festoso, in mezzo alla strada, di un gruppo di cittadini americani felici per la vittoria di Obama; dagli sguardi curiosi di alcune bambine in una scuola di Kabul alla battaglia per i diritti dei ciclisti. Insomma, dodici fotografie che raccontano dodici modi in cui, insieme e attraverso gli altri, ognuno di noi costruisce se stesso e il proprio mondo. Cosa rende possibile la società, quindi? Pur non potendo rispondere a questa domanda, le dodici storie che qui raccontiamo sono un’occasione per riflettere sul ruolo fondamentale degli altri nelle nostre vite.
Per produrre un chilo di carne di manzo servono 15.500 litri d’acqua, mentre la realizzazione di una maglietta “costa” 2.900 litri. Abbiamo deciso di dedicare il calendario Geca 2009 all’acqua, volendo riflettere su come questo elemento fa parte delle nostre vite in ogni momento, anche senza che lo notiamo. L’acqua serve per produrre l’energia che usiamo e per trasportare le merci che acquistiamo. L’acqua irriga i campi in cui crescono le nostre verdure e il fieno per gli animali. L’acqua nutre le fontane che abbelliscono le nostre città. Con l’acqua celebriamo riti religiosi e ci teniamo in forma, nuotando in piscina. L’importanza dell'”oro blu” è però più sentita in quelle aree in cui il diritto all’acqua potabile viene negato a circa un miliardo e mezzo di persone. Vogliamo raccontare una parte di questa storia con 13 foto scattate da 13 fotografi provenienti da diversi paesi nel mondo: Sud Africa, Stati Uniti, Cile, Giappone, Australia, Turchia, Irlanda, Spagna, Francia e Italia. Perché l’acqua è destinata a diventare una risorsa sempre più rara e preziosa, la cui gestione e tutela coinvolge le scelte di governi e istituzioni internazionali, ma anche i comportamenti di ciascuno di noi.
Il calendario 2008 di Geca nasce da una sfida: racchiudere in un unico prodotto più di cinquecento anni di tecnologia. Abbiamo fatto incontrare Johann Gutenberg, Louis Daguerre e Tim Berners-Lee: la stampa, la fotografia e il web. Grazie alle applicazioni del Web 2.0 abbiamo selezionato 13 fotografie di Berlino scattate da altrettanti fotografi – professionisti e non – provenienti da sette diversi Paesi. Abbiamo raccolto attorno a un unico progetto artisti con sensibilità, storie personali e origini differenti, ma accomunati dal fatto di aver saputo cogliere un istante, un modo di essere, un luogo o un avvenimento legati alla città di Berlino. Un racconto a più voci da cui emerge l’amore per la propria città natale, ma anche la curiosità di un viaggiatore; l’attenzione per eventi storici e grandi progetti architettonici, ma anche per i piccoli gesti quotidiani. Ecco quindi a voi una Berlino unica, uno sguardo collettivo su una città con radici profonde, ma capace di progettare continuamente il proprio futuro. Come le tecnologie che utilizziamo ogni giorno. Nella nostra vita, nel nostro lavoro.