La Legge Levi che regolamenta lo sconto sul prezzo dei libri è entrata in vigore il primo settembre 2011. Un anno dopo, alla Camera dei Deputati è stato convocato un incontro con tutti gli operatori del settore per fare il punto sull’efficacia della legge e i possibili correttivi.
Gli account Twitter di Sellerio Editore e di Tropico del Libro hanno seguito l’evento twittando i contenuti principali degli interventi dei vari relatori che si sono succeduti, dando così la possibilità anche a chi non era presente di seguire l’evento “in diretta”. Le opinioni degli editori indipendenti, dei grandi gruppi editoriali, dei librai e delle biblioteche sono così arrivate sugli schermi di tante persone interessate all’argomento, tanto che l’hasthtag #leggelevi ha raggiunto la vetta dei trend topics della giornata.
Vi proponiamo qui due storify di questo live tweetting. Il primo è stato realizzato da noi subito dopo il termine dell’incontro e raccoglie tutte (e solo) le opinioni dei relatori; il secondo è stato invece realizzato da Tropico del Libro e comprende anche notizie, eventi e interventi che hanno preceduto l’incontro del 25 settembre. È un modo veloce per farsi un’idea delle posizioni in campo, degli interessi dei vari attori e delle richieste che fanno al legislatore.
Per completare il quadro, segnaliamo anche questo articolo di Francesca Santarelli (sempre su Tropico del Libro) con le sue sensazioni sulla giornata e un Pinterest con le principali opinioni dei vari operatori in merito alla Legge Levi.
Ne avevamo parlato qualche post fa. Ora la legge sul prezzo del libro approda al Senato. Un gruppo di editori indipendenti, che si è battezzato “I mulini a vento”, ha lanciato un appello in cui si chiede la modifica del testo già approvato alla Camera. La legge, così com’è ora, rischia di rappresentare un colpo mortale per moltissimi editori e librerie indipendenti, dal momento che lascia ampio diritto di sconto. Come si sa, gli unici in grado di fare forti sconti per lunghi periodo sono le grandi catene librarie e i grandi gruppi editoriali, che rischiano quindi di mangiarsi i piccoli.
Contro questa eventualità, i mulini a vento lanciano alcune proposte di modifica, molto concrete e molto sensate, che potete leggere in dettaglio nel loro appello.
Postilla: quello condannato a soccombere era Don Chisciotte, non i mulini a vento.